Non è la scoperta di una partitura rimasta nascosta per tre secoli: è invece un nuovo modo di ascoltare Vivaldi. Cioè una fusione di brani del “prete rosso”, secondo un percorso musicale originale, con “zone di cesura inedite” appositamente composte da Cristian Carrara. Con un obiettivo: quello di raccontare, grazie ai suoi suoni, chi fu l'uomo famoso al mondo per le sue Quattro Stagioni.
L'autore di questa “nuova visione” vivaldiana è Cristian Carrara. Il testo musicale che da sabato 13 maggio si dipanerà nelle sale del Museo diocesano di Venezia è suo. Al Museo, infatti, aprirà al pubblico una grande e innovativa opportunità culturale: quella di conoscere la musica e la vita del grande musicista veneziano Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741), celebre per le sue “Quattro Stagioni”, il concerto più eseguito al mondo.Le tre sale su cui è imperniato “VivaVivaldi” sono un tutt'uno, musicalmente parlando: il visitatore incontra 15-20 frammenti di brani vivaldiani – per circa 35 minuti di ascolto – che sono però collegati fra loro come fossero un unico lavoro, un'unica musica.
Lo scopo della mostra non è solo quello di fare conoscere la produzione musicale, ma di connetterla con la persona di Vivaldi. «La cosa interessante – spiega Carrara – è stata perciò individuare le pagine musicali che meglio si adattassero alle situazioni umane sottolineate dallo storyboard scritto dal poeta Davide Rondoni. Questa è anche la novità di questa proposta veneziana, per cui chi viene alla mostra non entra in un museo vivaldiano, ma vive l'interpretazione che abbiamo dato della musica di Vivaldi, collegata al suo essere uomo. La musica, insomma, parla di Vivaldi stesso».Tutto ciò per conoscere Vivaldi in profondità, ma anche con modalità attraenti per tutti, per cui saranno proposti ambienti immersivi e soluzioni tecnologiche altamente innovative, tra cui il primo video – mapping di interni.
La narrazione dell'uomo e dell'opera di Vivaldi, oltre che nell'interpretazione del musicista Cristian Carrara e del direttore artistico Davide Rondoni, avverrà grazie alla direzione di produzione artistica e tecnica di Jean Francois Touillaud, alla capacità immaginifica e artistica del creativo Gilles Ledos, alla consulenza del critico cinematografico Gianni Canova e alla consulenza sulla figura e la personalità di Vivaldi fornita da Francesco Fanna, direttore dell'Istituto italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini, e dalla musicologa Micky White. Il tutto su un'idea di Gianpiero Perri e Francesco Bernardi, rispettivamente General Manager e Presidente di Emotional Experiences, la società ideatrice e produttrice dell'evento.