ART & CO. e Isorropia Homegallery sono lieti di annunciare la mostra ESCAPED di Michela Milani dal 18 giugno al 17 ottobre 2024, presso la sede di Crescenzi & Co., sita in Milano, Via Privata della Majella, 4/A.
L'iniziativa fa parte di un approccio culturale che si sviluppa all'interno degli spazi di lavoro, come valore aggiunto al vivere quotidiano. Porte aperte all'arte e alla cultura per creare un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita di persone e imprese.
Dettagli della Mostra
Escaped, il titolo di questa mostra, prende spunto dalla serie di lavori o frames che l'artista Michela Milani ha cominciato nel 2013 e oggi, a distanza di più di 10 anni, presenta per la prima volta a Milano.
Il vuoto è il vero protagonista dell'operare dell'artista, animato da un'energia distruttiva e creativa che ne modifica incessantemente i confini, in una metamorfosi perpetua che si fa metafora della natura umana. Narrando ciò che si cela oltre il visibile, l'artista annulla il presente in un sentire metafisico che si fa tramite di un impalpabile infinito.
Francesca Bogliolo, la curatrice, afferma:
“Michela Milani abbandona i canoni artistici tradizionali per immergersi in un oltre che si rivela essere ricerca stilistica e personale, nel tentativo riuscito di circoscrivere l'enigma. L'artista si addentra nella poesia della trascendenza, forte di un messaggio etico di valorizzazione della diversità, insito nel ragionamento compiuto sul materiale; utilizza un procedimento sperimentale per amalgamare l'osservazione all'introspezione, il ricordo all'immaginazione, la dimensione reale all'intangibile.”
La mostra Escaped è un invito a oltrepassare la concezione di spazio e tempo per attraversare la soglia labile che divide la veglia dal sogno, un incoraggiamento ad abbandonarsi a una dimensione in cui l'uomo risulta assente essendone comunque pervaso.
Materiale e Processo Creativo
Il materiale utilizzato dall'artista è il polimetilmetacrilato, comunemente conosciuto con il nome commerciale di plexiglas. Michela Milani comincia il suo processo di creazione da uno sciroppo trasparente che successivamente colora e lavora. Un dialogo singolare e originale con la materia che si è evoluto nel tempo e che le ha permesso di apprenderne il linguaggio riuscendo a definire regole personali e modalità di utilizzo che stanno alla base dell'innovativo procedimento che l'artista ha recentemente brevettato.
Questo processo è stato possibile grazie al supporto di un'azienda specializzata che le ha permesso di realizzare opere anche di grande formato partendo sempre dal recupero di scarti di lavorazione che l'artista utilizza per realizzare le sue opere.
Solitamente riconoscibile in un materiale liscio e incolore, nelle opere in mostra il plexiglas si veste di nuovo, esprimendo una matericità insolita che dona valore all'imperfezione. Un'imperfezione che è in origine errore di produzione, portatrice di irregolarità e difetti che non soddisfano i requisiti richiesti e attesi dall'industria. Molte scoperte nascono però da errori e casualità ed è proprio qui che si inserisce il punto di vista, lo sguardo attento e curioso di Michela Milani.
Le Opere in Mostra
Le opere dell'artista, a metà tra dipinti e sculture, raccontano la complessità di una ricerca che Michela Milani ha intrapreso da diversi anni. In mostra circa una quindicina di opere di diverso formato, prevalentemente con cornici in ferro, realizzate per la sede di Crescenzi & Co..
Michela Milani propone in questa mostra una riflessione sul concetto di “prospettiva”, dal “punto di vista” al “punto di fuga”. La prospettiva è una tecnica per rappresentare oggetti tridimensionali su una superficie bidimensionale in modo realistico. La prospettiva, nelle opere della Milani, non è rappresentata ma è portata dallo sguardo dell'osservatore; è il suo punto di vista che andando verso un orizzonte che si fa spazio, e oltre, verso il punto di fuga, restituisce un senso reale agli elementi rappresentati con il linguaggio essenziale dell'arte (linee, forme, colori).
Michela Milani afferma:
“Ogni opera contiene tanti significati quanti sono gli sguardi e per questo le mie opere sono caratterizzate da uno spazio in divenire, che è il luogo dell'ascolto, del senso che ognuno porta con sé, con il proprio vissuto e le proprie prospettive. L'orizzonte si fa spazio per permettere di andare oltre, verso un punto di fuga, altrove (Escaped) dove l'immaginazione può vagare liberamente aprendo nuove possibilità e connessioni inesplorate.”
Ad accompagnare la mostra, un testo critico di Francesca Bogliolo.